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Pangiallo romano

Il Pangiallo romano...profumo e sapore evocativo del Natale!

Un dolce ricco di frutta secca, canditi, uva passa, miele, agrumi, cioccolato, fichi secchi...insomma un esplosione di bontà che conquista già dal primo assaggio e sarà difficile fermarsi!

È questo il mio contributo per l'appuntamento mensile de l'Italia nel piatto dal tema “In viaggio tra i dolci di Natale in Italia”, profumi che si diffondono in casa durante le festività, creando un'atmosfera di convivialità 

Ogni regione ha preparato una ricetta della tradizione natalizia di un’altra regione!

La Puglia si trasferisce nel Lazio e prepara il Pangiallo romano, ideale per festeggiare il Natale e portare sulla tavola delle feste una squisitezza da condividere con i propri cari!


Cenni storici

Il Pangiallo è un dolce tipico romano che ha origine nell'antica Roma durante l'era imperiale.
In quei tempi si usava distribuire questo dolce dal color oro propiziatorio della bella stagione e della luce salutare del sole durante la festa del solstizio d'inverno! 
Il pangiallo rievoca appunto il sole sia nella sua forma tonda che nel suo bel colore dorato.

All'epoca il dolce era povero di ingredienti, solo frutta secca, miele, poca farina e ricoperto con una pastella a base d'uovo.
Con il tempo si è arricchito aggiungendo canditi come il cedro, uva passa e fichi secchi, cioccolato fino a sostituire la pastella d'uovo con la pastella di zafferano. 
Il dolce con il passare del tempo è diventato così più sfarzoso dell'originale! 


 

 


Tra le varie ricette viste sul web ho preferito quella di Sonia Peronaci, qui trovate il suo post!

Ingredienti

100 g. di mandorle
100 g. di noci sgusciate
100 g. di nocciole sgusciate
50 g. di pinoli
80 g. di uva passa
80 g. di cioccolato fondente al 70%
60 g. di cedro candito
60 g. di arancia candita
200 g. di miele (io di fiori di ciliegio)
1 buccia di limone grattugiato
1 buccia di arancia grattugiata
4 fichi secchi 

Per la glassa

50 g. di farina
50 g. di olio di semi
80 g. di acqua
1 bustina di zafferano

Procedimento per il Pangiallo

  • Tritare grossolanamente tutta la frutta secca con un coltello o con un tritatutto, ridurre a piccoli pezzi i fichi secchi e mettere il tutto in una coppa capiente.
  • Tritare anche il cioccolato fondente e ridurre a cubetti i pezzi di cedro e arancia canditi.
  • Ammollare l'uvetta e strizzarla.
  • Scaldare il miele in pentolino insieme alle bucce grattugiate degli agrumi e quando diventa fluido unirlo alla frutta secca, aggiungere il cioccolato fondente tritato, i cubetti di cedro e arancia canditi e 'uva passa.
  • Mescolare per aggregare bene tutti gli ingredienti, aggiungere la farina e compattare bene tutti gli ingredienti.
  • Io ho diviso l'impasto in quattro parti dello stesso peso e, con le mani unte di olio di semi, formare le pallottole compattando bene.
  • Adagiare le palline su teglia foderata con carta da forno e tenere da parte
  • Nel frattempo sciogliere lo zafferano nell'acqua, unire la farina e l'olio di semi e mescolare fino a formare una pastella non troppo liquida ma manco troppo densa.
  • Spennellare i Pangialli con la glassa allo zafferano e cuocere in forno statico a 180° per circa 30 minuti.
  • Una volta pronti far raffreddare completamente prima di consumarli 
Note

Se i pangialli dovessero risultare poco gialli  si possono glassare nuovamente a metà cottura




Andate a curiosare le ricette dei dolci tipici natalizi delle altre rappresentanti regionali:

Piemonte: Amandovolo  (Marche)

Liguria:  il pan del dogi (Veneto) 

Lombardia:  Tozzetti umbri con nocciole e mandorle (Umbria)

Trentino-Alto Adige: Pampapato di Ferrara (Emilia-Romagna) 

Friuli Venezia Giulia:  Strazzate lucane (Basilicata)

Emilia-Romagna: Paste del Divino amore  (Campania)

Toscana. Mandorle atterrate (Puglia)

Umbria: Parrozzo abruzzese: il dolce tradizionale di Natale (Abruzzo)

Marche: Torta gianduia (Piemonte)

Lazio: Petrali calabresi (Calabria)

Abruzzo: Canestrelli: deliziosi biscottini della tradizione (Liguria)

Molise: Strucchi fritti friulani (Friuli Venezia Giulia)

Campania: Ricciarelli (Toscana)

Puglia: Pangiallo romano (Lazio) 

Basilicata: Bisciola valtellinese (Lombardia)

Calabria: Milk Pan (Molise)

Sicilia: Pardulas Sarde (Sardegna)

Sardegna: Mpanatigghi la Sicilia incontra la Sardegna (Sicilia)



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