"Addrhuzzu te Santu Ronzu" (Galletto di Sant'Oronzo)
In occasione della festa patronale di Sant'Oronzo a Lecce, che si celebra il 26 agosto, per tradizione si porta in tavola il "galletto" per onorare la giornata dedicata al santo.
La puntata di oggi de L'Italia nel piatto ha come tema un argomento molto interessante: Il piatto del Santo, ricette tipiche regionali dedicate alla giornata in cui si celebra un Santo!
Per la Puglia ho scelto "Il gallo di Sant'Oronzo", una ricetta semplicissima ma che per tradizione ha un valore simbolico nella cucina salentina!
Sant'Oronzo
Oronzo nacque 22 anni dopo la nascita di Cristo col nome di Publio a Rudiae, nelle vicinanze di Lecce, da un'antica e nobile famiglia pagana.
La leggenda racconta che un giorno Publio, insieme a Fortunato (suo zio o forse suo nipote, secondo varie versioni), salvò da un naufragio, sulle coste salentine, Giusto di Corinto il quale
era in viaggio verso Roma per consegnare una lettera di San Paolo ai Romani (la famosa "lettera ai Romani"?).
Publio abbracciò la fede cristiana attraverso Giusto e venne ribattezzato nella nuova fede con il nome di Oronzo che significa appunto "risorto".
Con il nuovo credo religioso, iniziarono per Oronzo disavventure e persecuzioni fino a quando fu eletto vescovo di Lecce da San Pietro. Oronzo e Fortunato furono poi imprigionati a Lecce e decapitati. I loro corpi martoriati vennero segretamente ricomposti e trasferiti in campagna nella dimora di una matrona cristiana e qui fu poi costruita la chiesa conosciuta come "La Capu te Santu Ronzu".
Sempre secondo leggenda, Sant'Oronzo, per celebrare la sua elezione a vescovo, avrebbe sgozzato un gallo ai piedi di San Pietro.
Un segnale profondamente simbolico, visto che, rifacendosi al racconto evangelico, cioè alla potenza di rimprovero del Cristo nei confronti di San Pietro e del suo rinnegare ogni volta che cantava il gallo a Gerusalemme, l'uccisione del gallo testimoniava l'affermazione spirituale del Principe degli Apostoli ed il suo riscatto morale.
Di conseguenza, ammazzando un pollo per Sant'Oronzo, si fa un tributo anche a San Pietro, per cui tra i contadini si propagò da subito questa tradizione.
La storia racconta che questa usanza divenne anche un motivo di rivolta silenziosa dei contadini verso i signori padroni.
Anticamente, infatti, i contadini allevavano polli in prossimità della ricorrenza per poterne regalare ai propri padroni, apparentemente per rispetto.
Regalando un gallo o pollo, in realtà significava descrivere il padrone proprio in questo modo, insomma era come prendersi gioco dei padroni dandogli del pollo!
Sant'Oronzo diventa patrono di Lecce alla metà del seicento dopo che una grave epidemia di peste colpì tutto il salento. I leccesi invocarono l'aiuto di Sant'Oronzo, molto venerato ma non ancora patrono. Il Santo bloccò la peste al di fuori della città salvando così i leccesi.
La festa di Sant'Oronzo, accompagnato da San Giusto e San Fortunato (compatroni della città) si svolge nelle giornate 24 - 25 e 26 agosto.
Ingredienti:
1 pollo intero di circa 1,8 kg
patate a piacere
olio
sale
pepe
mix aromatico di erbette
Procedimento:
Lavare il pollo che sarà stato già eviscerato, asciugarlo bene tamponandolo da tutte le parti, anche internamente, con carta da cucina.
Ungerlo tutto con olio, fare questa operazione con le mani in modo da essere sicuri che sia stato unto in modo uniforme, salare e pepare esternamente ed internamente, coprire con il mix aromatico.
Infornare il pollo capovolto in una teglia a 220° , unta di olio, per circa 20 minuti, poi abbassare la temperatura a 180°, inserire le patate tagliate a fette e far cuocere oppure cuocere le patate a parte.
Ogni 15 minuti circa bagnare l'intero pollo con il fondo di cottura.
Dopo circa 1 ora e mezza o poco più il pollo sarà pronto.
Scopriamo ora i piatti del Santo delle altre regioni:
Piemonte: Pane di San Gaudenzio (Blog: Fior di pistacchio)
Liguria: Pane Martino (Blog: Arbanella di basilico)
Lombardia: Tagliatelle alla Santa Giulietta (Blog: Kucina di Kiara)
Trentino: Torta gradela alle pere per Sant'Antonio (Blog: Dolcemente inventando)
Friuli Venezia Giulia: Frico di patate (Blog:That's Amore)
Veneto: Dolce Sant’Antonio (Blog: Il fior di cappero)
Emilia Romagna: Le scarpette di San Ilario (Blog: Zibaldone culinario)
Toscana: Marzapane di Pietrasanta per San Biagio (Blog: Acquacotta e fantasia)
Marche: Ciambella all'anice di Santa Lucia (Blog: Forchetta e Pennello)
Umbria: Polpette di Sant’Antonio (Blog: Due amiche in cucina)
Lazio: Biscotti di Sant’Antonio (Blog: Meri in cucina)
Molise: U pappone – il pappone ricetta termolese (Donnepasticcione di Gilda)
Campania: I cicci di Santa Lucia (Blog: Fusilli al tegamino)
Puglia: Il gallo di Sant’Oronzo (Blog: Breakfast da Donaflor)
Basilicata: Polpette povere di San Gerardo (Blog: La lucana in cucina)
Calabria: Lagane e ciciri (Blog: Il mondo di Rina)
Sicilia: Bocconcini di Pesce Spada a Ghiotta per la Madonna della Lettera (Blog: Profumo di Sicilia)
Sardegna: Sa Cogone de Pistiddu (Blog: Dolci tentazioni d’autore)
Italia nel piatto: Il piatto del Santo
Che delizia.. e che profumo!!!! Bellissimo piatto
RispondiEliminaUn post molto interessante! Complimenti per la descrizione accurata della storia del Santo.
RispondiEliminaMi sembra di sentire il profumo di questo gallo arrosto ^_^
Buona serata.
Con la nostra rubrica si scoprono un'infinità di tradizioni della nostra bella Italia. Buona serata.
RispondiEliminaChe vita movimentata il povero Oronzo! Avevo già sentito parlare della festa in suo onore e leggerne i particolari è stato molto interessante. Ciao Milena, buona settimana!
RispondiEliminaEh sì povero S.Oronzo, ma si sa che i santi vite tranquille non ne avevano! Il pollo è squisito, ciao Mile, bacione :)
RispondiEliminaNon sapevo di Santo Oronzo e della sua vita. Un altro bel racconto tra i tanti che sto leggendo questo mese.
RispondiEliminaChe bella storia e che ricetta invitante!
RispondiEliminaQuesto galletto ha un aspetto invitante! Non sapevo queste info su S.Oronzo, ma soprattutto non sapevo che fosse il patrono di Lecce, adesso capisco perchè diversi conoscenti di origini pugliesi hanno questo nome. Quest'Italia nel piatto è sempre più interessante!
RispondiEliminaChe tradizione fantastica. E poi la storia di S. Oronzo, quante storie nella nostra bella Italia.
RispondiEliminaLa ricetta? Indiscutibile. Ottima!
Un bacio
Antonella - La Lucana in cucina
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